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intervista



Vedere ad alta voce
10 anni di arte a New York dalle pagine del Village Voice

di Jerry Saltz


postmedia 2010
192 pp.
-- 170 illustrazioni
isbn 9788874900466





19,00

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Ecco un libro che può servire a molte cose: a) come archivio delle mostre più interessanti organizzate nella capitale dell'arte dalla fine degli anni Novanta ad oggi; b) come un valido sostituto ad una storia dell'arte non ancora scritta; c) a imparare divertendosi perchè Jerry Saltz è una di quelle rare persone che sanno informare il lettore combinando sacro e profano, intrattenendolo senza sacrificare gli aspetti più importanti dell'opera dell’artista. Tutto questo è stato possibile grazie all'indipendenza di Jerry Saltz dai redattori e dalle "richieste" dei galleristi, condizione che gli ha permesso di farsi qualche nemico in più, ma anche di poter "maltrattare" qualche "beniamino" del mondo dell'arte o di lamentare le cadute di tono di qualche istituzione.


Jerry Saltz è stato l’occhio del Village Voice dal 1995 al 2007, raccontando ai newyorkesi pregi, difetti e intrighi di un mondo complesso, elitario e a volte incomprensibile come quello dell’arte contemporanea grazie ad una scrittura semplice e passionale, che non teme di raccontare verità scomode...
Michele Robecchi

Critici come Saltz sono una boccata d’aria fresca in un ambiente in cui prosperano furberie e consorterie, e fa piacere sentirlo dire che «le cose da sapere su un’opera d’arte dovremmo trovarle all’interno dell’opera stessa»: lì sono racchiuse «la fonte del suo mistero, la lucidità, l’inflessibilità, e la sua forza silenziosa, seducente, incredibile».
Sandro Parmiggiani, Il Giornale dell'Arte

La mia unica posizione è quella di fare in modo che il lettore sappia come la penso. Cerco di scrivere in modo diretto e non in critichese. Non semplifico, né appiattisco le mie reazioni. Cerco di fare in modo che almeno un’idea, un giudizio o una descrizione siano presenti in ogni frase. Non prendo le cose troppo per scontate. Spiego perché gli artisti sono originali oppure copiano e come utilizzano tecniche e materiali, osservo se sono in crescita o se si sono fossilizzati, cerco di contestualizzare quello che vedo ed esprimo giudizi nella speranza che non riflettano solo la mia semplice opinione. Fare così richiede qualcosa di più che avere una posizione o una teoria. Richiede qualcos’altro e questo qualcos’altro è ciò che dà senso all’arte e alla critica.
Jerry Saltz




  postmedia books Jerry Saltz è nato a New York nel 1951. Per quasi dieci anni (dall’aprile del 2007 scrive per la rivista New York) è stato il critico del Village Voice, popolare settimanale newyorkese. Ha insegnato alla Columbia (NY), alla School of Visual Arts (NY) e all’Art Institute of Chicago. Spesso impegnato in conferenze presso università e musei, è stato per tre volte finalista al Pulitzer Prize e nel 2007 ha vinto il Frank Jewett Mather Award per la critica d’arte. Oltre al New York sono numerose le riviste che pubblicano i suoi testi: Art in America, Flash Art, Frieze, Modern Painters... Vive a New York con la moglie, Roberta Smith, critica d’arte del New York Times. Ha una pagina su Facebook con la quale ama intrattenere i suoi fans su problematiche varie del mondo dell’arte.