cover | Affresco Live
postmedia artist+production 2011
Con spirito di sovversione verso ogni retorica, l'artista sperimenta e produce numerosissime opere eterogenee ma coerenti. Il frammento è ormai l'elemento dominante. Nei mercatini acquista quadri antichi, tele dimenticate, vecchie croste, per poche lire. Smembra le composizioni e crea campi di colore grondante, sovrapposizioni di giornali, cancellature su telai interinali. Le figure dei santi, in opere minori dimenticate, si affacciano sulla contemporaneità, entrano in contatto con il neon rosso, vengono parzialmente coperte o esaltate. A lato, l'artista traccia annotazioni o parole singole che caratterizzano i suoi cicli di lavoro: vive; sta bene; io mento. Introdurre nel campo pittorico la convenzione del "VIVE" significa una scelta, una scelta di tipo esistenziale. La verità per Xerra è più forte dell'estetica, il vero è più "bello" del bello, perché il bello è pura sog- gettività, mentre il senso del vero è legato al potere semantico e poetico dell'apparenza. L'opera d'arte non è più il risultato di una conoscenza, di un'azione che in molti casi ha sfiorato l'eroismo e attraverso tale azione l'artista ha cercato di risolvere il destino dell'arte e del mondo. Ciò che ci troviamo di fronte oggi è semplicemente la moltitudine dei discorsi che, proprio perché giocati sulla soggettività, non si aspettano altro che la risposta di un'altra soggettività che non necessariamente dice il vero.
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