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Parigi, 31 maggio 1966


Stamane ho comprato un quaderno alla papeterie di Saint-Germain-des-Prés. Voglio scrivere il mio diario. Massimo Pini delle edizioni Sugar a Milano mi ha chiesto di scrivere la mia autobiografia. Sono entrato nel bar Atrium sito all'angolo di Rue Montfaucon e Boulevard Saint Germain e ho cominciato a scrivere. Fra qualche minuto andrò al Bon Marché a comprare la iuta che mi servirà ad intelaiare quattro affiches di cui mi sono appropriato a Milano negli stabilimenti d'arti grafiche SISAR. Questi quadri insieme ad altre tele ed affiches verranno esposti il 28 giugno alla Galerie Zunini nell'esposizione di art-mécanique: «Donner à Voir». Stamane alle ore 9,20 il fattorino della ditta Adam mi ha svegliato. Mi ha portato i quattro telai da me ordinati la settimana scorsa. Ho pagato con gli ultimi ventimila franchi. Alle 12 scendo in Galleria e chiedo alla segretaria Biquet il rimborso dei ventimila franchi, dato che Jeannine Goldschmidt, la proprietaria della Galleria J, ha prenotato uno dei miei quadri. Sono fatti con prove di stampa, affiches che mi sono procurate a Milano e a Roma. Vengono fuori immagini forti, suggestive. Pierre Restany e Raymond Hains le trovano molto belle. Oggi sono rientrato alle 3 del mattino. Ho cenato in un ristorante di Saint Michel con un amico italiano e due ragazze: Dominique e Nelly. La prima lavora come segretaria presso un grande fotografo di moda. La seconda si occupa di fotografia ma intanto cerca lavoro. Sono giovani e molto carine. Dopo cena siamo andati a ballare chez Castel, una boîte alla moda di Saint Germain frequentata da mannequin, starlet e dall'alta società. Nelly era depressa: un anno fa aveva rotto con il suo amico, un regista – dice lei – molto intelligente.
(Mimmo Rotella)


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