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Alessandro Mendini
Il titolo del volume che Mendini stesso ha pensato è "Scritti di domenica". È un bel titolo che, intimo e privato, apre a spazi oggi poco praticati ma necessari alla riflessione e prefigura ambiti di azione inusuali. L'azione del riflettere e del dare forma, nella quiete di un giorno di riposo, la domenica, a percorsi di progetto e scritture che si intrecciano e si sostengono.
Gli "Scritti di domenica", proprio nel loro puntualizzare il tempo della scrittura, si mostrano così come chiave di lettura non solo dell'attuale volume, ma anche del precedente, della consistente quantità di testi che Mendini ha prodotto e che si pone sullo stesso piano degli importati progetti di architettura, design e editoriali che ha creato e che instancabilmente continua a realizzare.
Nell'introduzione al precedente volume degli "Scritti", pubblicati anche nell'attuale volume, non a caso titolavo l'introduzione con "Scrittura come progetto", sottolineando quanto la scrittura di un progettista, e di Mendini in particolare, non sia una semplice operazione didascalica, un commento al lavoro di progetto, quanto invece un'operazione teorico-progettuale in sé, pienamente compiuta al pari delle architetture e degli oggetti realizzati.
La scrittura necessita però di luoghi e tempi differenti rispetto al progetto, ha bisogno di calma e di silenzio, e questi luoghi e questi tempi ottimali si collocano proprio nel giorno dove tutto sembra interrompersi, tutto appare sospeso e il frenetico lavorio quotidiano sembra cessare: la domenica.
[dall'introduzione di Loredana Parmesani] |
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postmedia books | _ Recensione di Marco Petroni, Artribune (2016) _ Recensione di Chiara Alessi, Domus (2016) _ intervista Askanews (2016) |
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