Il TAO dell'Architettura
Amos Ih Tiao Chang



postmedia books 2016
86 pp. 37 ill.
formato 135x190mm
isbn 9788874901715

 

s 12,60

 



"L'eccesso viene diminuito,
l'insufficiente viene aumentato".

Agli inizi degli anni Ottanta, nel tentativo di interpretare la filosofia di Lao Tzu ad uso degli architetti contemporanei, Amos Ih Tiao Chang (1916-1998) scrive un libro che per i suoi contenuti, per quel concetto di creazione che ha come base il "non-essere", per la necessità di capire lo spazio prima di agire e le infinite strade che si aprono a chi si pone il compito di creare, diventa in breve tempo una lettura popolare anche tra designer e artisti.
Il TAO è un saggio contemplativo che si sviluppa creando paralleli tra il vuoto, lo spazio e il tempo, tra la scienza della visione nella filosofia di Lao-tzu e l'architettura moderna, Amos Ih Tiao Chang rivela la vitalità degli elementi immateriali, o negativi. Secondo l'autore... "La contemplazione non-formale mi induce a credere che sia l'esistenza di elementi intangibili, il negativo, nelle forme architettoniche a renderle vitali, a farle diventare umane, a far sì che si armonizzino naturalmente tra loro, e a consentirci di viverle con sensibilità umana. Questo è il punto di vista fondamentale della mia indagine".
L'autore espande le riflessioni di Frank Lloyd Wright sull'affinità tra la filosofia di Lao-tzu e l'architettura occidentale moderna discutendo il "Movimento naturale e la visione architettonica", "Variabilità e complemento", "Bilanciamento ed Equilibrio" e "individualità e l'Unità." Il testo è accompagnato da disegni architettonici e quattro dipinti cinesi.

Le manifestazioni fisiche della vita sono plastiche, quindi possono essere manipolate e modificate dall'uomo qualora non corrispondano alle esigenze del tempo e del luogo. Ma ciò che è intangibile risulta al di là del potere dell'uomo, e rappresenta un serbatoio permanente dal quale attingere il potenziale della vita a seconda del bisogno corrente. Al di là del potere della manifestazione, questo fattore invisibile in genere è non solo invisibile ma spesso anche ignorato. Si tratta di un fattore fondamentalmente e particolarmente esaltato nella filosofia di Lao Tzu. La nostra è un'epoca di progresso materiale e rapida differenziazione. Per questo motivo, due problemi particolarmente degni di nota e vitali nella pratica dell'architettura sembrano essere la qualità umana dell'ambiente fisico e l'armonia e l'unità dei diversi edifici. Con il passare del tempo, mi appare sempre più chiaro come il negativismo attivo di Lao Tzu, la filosofia dell'intangibilità, possa essere utilizzato per affrontare questi due problemi.
"Il Dao di cui si può parlare non è l'eterno Dao,
i nomi che si possono nominare non sono nomi eterni".

_ dall'introduzione di Amos Ih Tiao Chang

_ Movimento naturale della vita nella visione architettonica                 
_ Variabilità e complemento            
_ Equilibrio e stabilità                 
_ Individualità e unità   

 

 




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Questo libro è pervaso e illuminato dalla saggezza di una cultura antica. L'opera di Amos Ih Tiao Chang utilizza un linguaggio moderno per offrire una visione unica della vitalità degli elementi intangibili in architettura. Con questo strumento semplice, trasparente come l'acqua di fonte e naturale come l'aria, Chang si rivolge a chi ha iniziato a percepire la sterilità di spirito che ormai pervade le imprese attuali per consentire all'immaginazione architettonica di riprendere a costruire con rinnovato fiato e coraggio. Per Chang questo processo prende il nome di oblio creativo. (A.M. Friend, Jr., A.M., Litt. D. Jean Labatut, A.I.A.)