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La parola agli artisti
Milano è al centro di questa ricerca, epicentro di un discorso pigmentato da idee e ideali che corrispondevano a un'identità collettiva e a una lotta di classe. "Nella città meneghina gli artisti si trovarono ad affrontare problemi di coscienza e di responsabilità, costretti a riconsiderare i propri mezzi espressivi oltre che il proprio ruolo all'interno della società, consci del fatto che il valore sovversivo dell'arte dovesse essere sdoganato sul piano sociale" (Alberto Zanchetta). Nell'affrontare il rapporto arte e impegno non ci si vuole occupare di artisti coinvolti o in qualsiasi modo compromessi nella lotta di classe, né artisti che spinti dall'incalzare degli eventi storici, hanno scelto di abbandonare la pratica artistica per dedicarsi a quella politica, ma di artisti nel cui lavoro si rende empatico il rapporto con il sociale e il politico, sia sotto forma di immagine-comunicazione, sia sotto l'aspetto di opera coinvolgente l'ambito del sociale, nelle piazze, nei luoghi del lavoro, della scuola, della cultura.
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postmedia books | Negli anni a cavallo tra i Sessanta e i Settanta l'ideologia e la politica si respirano nelle strade e nelle piazze, al punto che si comincia a parlare di "politicizzare il quotidiano". Il mondo dell'arte negli anni della contestazione non rimane in silenzio, sente la sua vocazione sociale, anzi percepisce tale vocazione come il motore stesso del fare arte. MAC - Museo d'Arte Contemporanea di Lissone 24 settembre – 25 novembre 2016
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