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Arte fuori dall'arte

Museo Pino Pascali

 

 



 

Pino Pascali
Fotografie

a cura di A. Frugis e R. Lacarbonara


postmedia books ottobre 2018
144 pp. 137 ill.
isbn 9788874902170


16,90

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Nel 1965, Pino Pascali – da tempo impegnato nell'attività grafica e pubblicitaria per la Lodolofilm – intraprende un viaggio tra Napoli, Capri e Ischia per realizzare il suo primo reportage fotografico destinato alla produzione di un breve spot-carosello per la grande industria alimentare di conserve italiane, Cirio. L'obiettivo della ricerca è subito chiaro: evidenziare i caratteri della tradizione napoletana all'interno di una prorompente connotazione emozionale. Il viaggio diventa una vera e propria ricognizione del paesaggio urbano e portuale; non dunque una semplice raccolta di immagini per un montaggio da studio, bensì un illuminante incontro con l'immagine. In questa larga sequenza di scatti c'è una storia tutta italiana tipica degli anni Sessanta: ci sono i tanti volti ritratti e le botteghe tra i vicoli, le grandi passeggiate nelle piazze e i giochi dei bambini tra le strade, le piccole imbarcazioni nei porti e gli imponenti traghetti, i palazzoni che ridisegnano la periferia e la segnaletica che cambia. E c'è una società che, negli anni di grande risveglio sociale e culturale, si trasforma con grande rapidità e con intensa fiducia. Ma non è tutto. Negli scatti napoletani e in alcune fotografie realizzate a Roma (tra Campo de' Fiori e Villa Borghese) Pascali raccoglie anche numerosi "dati grezzi", utili per la ricerca scultorea: rapidi appunti visivi, annotazioni fissate con immediatezza, già destinate a divenire plasticità di opera d'arte.

Il libro accompagna l'omonima mostra alla Fondazione Pino Pascali in occasione del cinquantenario dalla morte dell'artista.

 

La fotografia ha giocato un ruolo importante nella vita artistica di Pascali. Da questo assunto muove la ricerca dei due giovani critici Roberto Lacarbonara e Antonio Frugis. L'occasione è data dalla cospicua donazione di fotografie originali di Pino Pascali alla Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare (donazione Carla Ruta Lodolo): circa 160 scatti stampati direttamente dall'artista nel 1965... Negli anni Sessanta la fotografia si incrocia visibilmente con il linguaggio dell'arte così da diventare un forte riferimento di tipo progettuale e teorico. La figura dell'artista che usa la fotografia non solo come documentazione del proprio lavoro ma come traccia progettuale al pari del disegno, diviene molto ricorrente. Pino Pascali procede su questi territori mobili, gran parte delle sue fotografie sono scatti volti alla realizzazione di spot pubblicitari eppure in molte immagini sono più che evidenti tracce embrionali dei suoi grandi lavori scultorei. Pascali scultore. Pascali grafico. Pascali performer. Pascali fotografo. Tutte sfaccettature di un unicum: un grande artista a tutto tondo.
_ Rosalba Branà

 





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Antonio Frugis, laureato in Storia dell'Arte all'Università di Bari con una tesi sul Premio Pino Pascali 1969-1979, è curatore della Fondazione Pino Pascali per cui coordina i progetti espositivi. Ha curato la mostra storica sul Premio Pino Pascali nel 2010, una sezione alla Biennale di Venezia della mostra Pino Pascali. Ritorno a Venezia; è stato commissario per il Premio Pino Pascali 2016 assegnato a Christiane Löhr. Nel 2018 coordina il progetto Aperto per restauro in collaborazione con la Galleria Nazionale di Roma.

Roberto Lacarbonara, giornalista e curatore di arte contemporanea, opera in Italia, è Direttore artistico del museo CRAC Puglia - Centro Ricerca Arte Contemporanea (Taranto). Young curator per la Fondazione Museo Pino Pascali, docente di Storia dell'Arte all'Accademia di Belle Arti di Lecce. Tra le recenti monografie e saggi, Super. Pino Pascali e il sogno americano (Skira, 2018), Pino Spagnulo (Gangemi, 2016), L'altra città (Gangemi, 2016), Luciana Galli Fotografie (Skira, 2016), Oltre l'identità. Etica ed estetica del postumanesimo (Alpes, 2011). È redattore della rivista nazionale Espoarte.

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