Hic Sunt Dracones
di Francesco Bertelé



postmedia books 2020
208 pp. + 16 tavole a colori
testi in inglese e italiano
limited edition 200 copies
formato 230x160mm 
isbn 9788874902781

 

s 60,00

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Hic sunt dracones è un libro d'artista realizzato da Francesco Bertelé, come parte integrante dell'omonimo progetto a cura di Chiara Pirozzi realizzato grazie al sostegno dell'Italian Council (4. Edizione, 2018), programma di promozione di arte contemporanea italiana nel mondo della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo. Il libro d'artista si struttura in una prima parte che raccoglie testi scientifici e saggi critici di approfondimento sui temi proposti dall'opera e una seconda parte composta da sedici cards fronte/retro affiancabili, nelle quali, grazie a una lettura ipertestuale e stratificata, sono definiti numerosi elementi testuali, immagini, citazioni, links e codici QR che rimandano alla ricerca teorica elaborata dall'artista nei due anni di lavoro al progetto. Il libro è da considerarsi come espansione e parte integrante dell'opera Hic sunt dracones, in collezione al Museo Madre di Napoli e dunque attivabile nel momento dell'esposizione. "Francesco Bertelé per Hic sunt dracones stratifica per circa due anni conoscenze e approfondimenti che procedono paralleli lungo tre filoni di ricerca: l'arrampicata, Virtual e Mixed Reality e la geopolitica del confine. […] L'artista utilizza le più avanzate tecnologie in seno alla realtà virtuale e aumentata, mixandole fra loro e generando layer di fruizione in cui la narrazione proposta è mutevole in base alle esigenze e alle resistenze di ciascun fruitore. Hic sunt dracones è un'opera immersiva e smaterializzata che si espande oltre lo spazio espositivo attraverso la connessione alla rete Internet, mediante il prelievo di contenuti random e la creazione di tweet, trigger e bot che prendono vita a partire dai movimenti e dalle scelte di chi, uno alla volta, partecipa all'opera.[...] Hic sunt dracones - con la sua tensione ipertecnologica, con l'accumulo, la dispersione e il prelievo di contenuti dal web - analizza ed estremizza un tema delicato e contemporaneo come la gestione dell'infinito flusso di dati provenienti da Internet e il relativo utilizzo, in grado di influenzare le nostre scelte, le identità e le preferenze ... la visione panottica si eleva all'ennesima potenza per arrivare all'idea di Plenottico. L'osservazione plenottica in Hic sunt dracones si traduce come forma e come contenuto, nella possibilità di scomporre la struttura delle cose attraverso il linguaggio della luce e di ricomporre poi la materia proponendone un'esperienza totalizzante e multi-prospettica."(Chiara Pirozzi)

 

Hic sunt dracones is the artist's book created by Francesco Bertelé as an integral part of the homonymous project curated by Chiara Pirozzi created thanks to the support of the Directorate-General for Contemporary Creativity and Urban Regeneration, an organism of the Italian Ministry of Cultural Heritage and Activities and Tourism, under the Italian Council program, 4th Edition, 2018. The artist's book is structured in a first part that collects scientific texts and essays relating to the themes proposed by the work and a second part consisting of sixteen double-sided cards, in which, thanks to a hypertextual and stratified reading, numerous textual elements, images, citations, links and QR codes refer to the theoretical research developed by the artist in the two years of work on the project. The book is to be considered as an integral and expansion part of the artwork and it can be activated when the installation is exhibited. The work Hic sunt dracones is part of the collection of the Madre Museum in Naples. "For Hic sunt dracones, Francesco Bertelé stratifies about two years of knowledge and insights that proceed along three parallel lines of research: climbing, Virtual and Mixed Reality and the geopolitics of the border. […] The artist makes use of the most advanced virtual and augmented reality technologies combining them in order to generate layers of use where the proposed narrative changes according to the demands and endurance of each user. Hic sunt dracones is an immersive and dematerialized work that expands beyond the exhibition space through its connection to the Internet, allowing for the collection of content and the dissemination of online information through triggers and bots that come to life on the basis of the movements and choices of each individual who participates in the work. [...] With its hyper-technological tension and its accumulation, dispersion and transfer of content from the web, Hic sunt dracones analyzes a delicate topic of contemporary discourse – that is, the Internet's infinite flow of data and how it is used, its capacity to influence our choices, identities and preferences - and stretches it to its limits. [...] The panoptic vision reaches its maximum expression in the idea of Plenoptic. Hic sunt dracones' plenotpic observation is translated both as form and as content, in the possibility of breaking down the structure of things through the language of light before recomposing the material into a totalizing and multi-prospective experience." (Chiara Pirozzi)


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

postmedia books

Francesco Bertelé (Canzo 1978) è un artista visivo e muove la sua ricerca fra esplorazione, esperienza e percezione. Nel suo lavoro la sperimentazione pratica si fonde con un'etica di relazione empatica fra uomo e natura, percorrendo limiti e concependo fusioni. È autore di opere transmediali che si risolvono sovente in installazioni ambientali e interagenti, in grado di restituire un'esperienza complessa, spaziando dalle tecniche classiche alle più recenti tecnologie digitali. Nei suoi ultimi progetti, l'artista ha analizzato gli effetti del virtuale sulla definizione dell'immaginario collettivo e le influenze dello stesso sulla percezione della realtà. Francesco Bertelé indaga i processi politici e sociali più urgenti, restituendo con la sua poetica delle opere visionarie frutto della sintesi fra dato collettivo ed esercizio personale. Francesco Bertelé è anche direttore artistico di a2410.it, collettivo culturale pensato per esistere nelle condizioni più estreme e progettato in termini di sostenibilità ambientale.

Francesco Bertelé (1978) is a visual artist and his research ranges from exploration, experience and perception. In his work, practical experimentation merges with an ethics of empathic relationship between man and nature, crossing limits and conceiving mergers. He is the author of transmedia works that often result in environmental and interacting installations, capable of restoring a complex experience, ranging from classical techniques to the latest digital technologies. In his latest projects, he has analyzed the effects of the digital-virtual communication networks on the definition of the collective imagination and its influences on the perception of reality. Francesco Bertelé investigates the most urgent political and social processes, giving back with his poetics visionary works as a result from the synthesis between collective data and personal exercise. He is the artistic director of a2410.it, a cultural group created to exist under the most extreme conditions and it is designed in terms of environmental sustainability.

 

 

 

 

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