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ARKAD
Un progetto di Dimora OZ

a cura di L. Adragna, G.G. David, A. Kantos



postmedia books 2022
240 pp. 70 ill. colore
saggi in italiano e inglese
formato 230x169mm 
isbn 9788874903474

 

 

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La programmazione di ARKAD e di questo libro sono il naturale sviluppo di alcune pratiche e ricerche artistiche nate all'interno di Dimora OZ e in particolare dal 2018 durante Manifesta 12 a Palermo. Sia ARKAD che Dimora OZ sono in qualche modo vettori fluidi di esperienza e incontro. Le tracce di queste dimensioni a volte si configurano come un luogo, un collettivo, una pubblicazione, una serie di mostre o progetti. Eppure quasi a dieci anni dalla sua nascita, Dimora OZ sembra sfuggire a svariate categorie per poi dichiararsi esplicitamente come una visione. La pubblicazione raccoglie circa due anni di progetti, talk, mostre e performance avvenuti principalmente durante Manifesta 13 Les Parallèles Du Sud. Ed ecco allora che la Kin Line Legacy derivata dall'affermazione di Donna Haraway (Making Kin), le riflessioni sull'OOO (Oriented Object Ontology) o termini quali Performative Resistance e Alleanze, rappresentano suggestioni importanti di una realtà sempre presente capace di accogliere molteplici verità. Nel mondo contemporaneo, ormai lanciato verso la creazione di corpi e opere analogiche e digitali, ibride e meticce che cercano linfa, fluidità e rappresentanza, ARKAD, analogamente a Dimora OZ, si pone come luogo immaginario in cui provare a resistere insieme. ARKAD presenta diverse esperienze e contributi realizzati nell'ambito di Manifesta 13, Pixelache Festival, A.R.T Rethinks Transformation e infine dell'Italian Council che, attraverso il supporto della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i Beni e le attività culturali, ha permesso tutte le fasi di ricerca, sviluppo e pubblicazione del progetto

Con i contributi di: Lori Adragna, Analogique, Sonia Andresano, Francesca Arri, Christian Caliandro, Iole Carollo, Casa Sponge, Eleonora Chiesa, Cristina Dinello Cobianchi, Dimora OZ, Gianluca Collica, Andrea Cusumano, Gianluca D'Incà Levis, Modesta di Paola, Mauro Filippi, Andrea Kantos, Maria Giovanna Musso, Santa Nastro, Isabella Pers, Tiziana Pers, Leandro Pisano, Pier Paolo Scelsi, Michele Vaccaro.

Artisti, curatori e critici: Lori Adragna, Analogique, Sonia Andresano, Andrea Aquilanti, Francesca Arri, Elena Bellantoni, Peter Bracke, Stefan Bressel, Simone Cametti, Barbara Cammarata, Alessandro Chemie, Eleonora Chiesa, Cristina Dinello Cobianchi, Gandolfo Gabriele David, Daniele Di Luca, Gianluca D'Incà Levis, Gino d'Ugo, Église (Michele Vaccaro, Iole Carollo, Simona Scaduto, Francesco Cucchiara, Giuseppe Tornetta), Koen Fillet, Pietro Fortuna, Giovanni Gaggia, Andrea Kantos, Riikka Kevo, Margherita Merega, Juan Pablo Macías, Vera Mormino, Marjatta Oja, Isabella Pers, Tiziana Pers, Giacomo Rizzo, Georges Salameh, Daniela Spaletra, Tomasz Szrama, Michele Tiberio, Mona Lisa Tina, Massimo Uberti, Leena e Oula Valkeapää, Virginia Zanetti.

The programming of ARKAD and this book are the natural development of some artistic practices and research born within Dimora OZ and particularly since 2018 during Manifesta 12 in Palermo. Both ARKAD and Dimora OZ are somehow fluid vectors of experience and encounter. The traces of these dimensions sometimes take the form of a place, a collective show, a publication, exhibitions and projects. Yet almost ten years after its inception, Dimora OZ seems to escape a variety of categories and can be easily defined as a vision.The publication is a collection of about two years of projects, talk-shows, exhibitions and performances that occurred mainly during Manifesta 13 Les Parallèles Du Sud. And so terms like for example Kin Line Legacy derived from Donna Haraway's statement (Making Kin), reflections on OOO (Oriented Object Ontology) or terms such as Performative Resistance and Alliances, represent important suggestions of an ever-present reality capable of accommodating multiple truths. In the contemporary world continuously creating analog and digital, hybrid and meticulous bodies and works in search of sap, fluidity and representation, ARKAD, similarly to Dimora OZ, stands as an imaginary place in which we try to resist together. ARKAD presents various experiences and contributions within the framework of Manifesta 13, Pixelache Festival, A.R.T Rethinks Transformation, and finally the Italian Council, which, through the support of the General Directorate for Contemporary Creativity of the Ministry of Cultural Heritage and Activities, has enabled all stages of research, development and publication of the project.

 

 

 

 

 

 

 

postmedia books

Lori Adragna è curatrice e critica d'arte, fondatrice di BAPS, Bridge Art Performance Studies, progetto di produzione, ricerca e promozione di arte contemporanea con un focus sulle arti Performative. Scrive per numerose riviste del settore in Italia e all'estero. Di recente ha pubblicato Il Corpo delle Donne, edizioni Inside Art e Performative Habitats con Egle Oddo, Postmediabooks, 2022. È stata consulente del Ministero per i Beni Culturali nella redazione di Memorabilia, Laterza; collaboratrice-autrice per l'Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani e content editor presso Editalia Arte IPZS.

Gandolfo G. David è artista visivo e performer, lavora tra Palermo e San Sebastian. Nella sua ricerca indaga ed elabora tematiche ecologiche e sociali attraverso una pratica artistica multidisciplinare e partecipativa. Le sue opere si confrontano col patrimonio materiale e immateriale delle comunità coinvolte e dei territori in cui interviene trovando un approfondimento personale attraverso gli strumenti del disegno e della pittura. La sua ricerca artistica è supportata da diverse fondazioni private, istituzioni pubbliche e spazi d'arte ed è presentata in numerose manifestazioni internazionali. Promotore di diverse attività socio-culturali, è co-fondatore e coordinatore di Dimora Oz.

Andrea Kantos è artista trans-mediale, curatore "inter-dipendente", fondatore di KaOZ e co-fondatore di Dimora OZ, KAD Kalsa Art District e Spazio Flaccovio, direttore artistico di Spazio Flaccovio, Dimora OZ e KaOZ. Ha diretto, ideato, partecipato e curato diversi progetti per Manifesta 12 e 13, Italian Council, ZAC, Farm Cultural Park, Macerie, Museo Riso, BIAS, Fondazione Sant'Elia, Biennale di Architettura Venezia collateral, Museo del Tessile di Prato, Myymälä2 Gallery. Ha pubblicato Piazza Connection e alcuni testi e interviste per Impossible Reader con Egle Oddo, EXPLOIT di Giorgio De Finis, Nous Sommes Ici di Gandolfo Gabriele David di cui attualmente sta curando The Bread House.

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