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Realismo catastrofista
La fine del mondo è vicina: vedere per credere. Dai primi anni 2000, l'introduzione del concetto di "Antropocene" ha concentrato l'attenzione sulle tracce materialmente visibili (e distruttive) dell'attività umana sul pianeta, ponendo la possibilità di un'inversione di tendenza rispetto al collasso ambientale antropogenico in termini eminentemente visuali. Se in questo contesto le arti visive hanno naturalmente assunto un'importanza crescente, è stata soprattutto la fotografia, in virtù del potere testimoniale a cui è stata storicamente associata, ad accompagnare l'obiettivo di creare una rafforzata sensibilità ecologista con immagini altamente spettacolari e drammatiche dell'eco-disastro. Un'etica e una politica predicate sull'esigenza di una visualizzazione della catastrofe sollevano però alcune questioni: dove si colloca il confine tra l'estetizzazione dell'orrore e l'anestetizzazione del pubblico? Quali sono i ruoli e le responsabilità dell'artista, della spettatrice e dello spettatore? Che cosa è mostrato e cosa invece è deliberatamente omesso dalla rappresentazione dell'Epoca dell'Uomo? In un campo così complesso e controverso, questo libro ambisce a mettere a nudo il falso essenzialismo tanto dell'Antropocene quanto del discorso fotografico, per esporre e contestare lo sguardo sulla crisi climatica prescritto da un apparato di potere capitalista, patriarcale, occidentalocentrico ed ecocida.
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postmedia books |
Daniel Borselli (Firenze 1993), Ph.D. in Arti visive, performative, mediali presso l'Università di Bologna, è assegnista di ricerca presso l'Università degli Studi di Firenze, dove si occupa dei rapporti tra arte contemporanea, sfera pubblica ed ecologia. Oltre a numerosi articoli e saggi, ha pubblicato il libro Tristi tropi. Sulla possibilità di un'arte pubblica alla fine del mondo (Gli Ori, 2023) e co-curato i volumi Paradigmi del fotografico (Pendragon, 2022, con Claudio Marra) e Oltre la catastrofe. Ecologie, visualità e immaginari nelle arti contemporanee (Postmedia Books, 2024, con Arianna Casarini, Raffaella Perna, Roberto Pinto, Jannik Pra Levis). È membro di "GRASP – Gruppo di Ricerca Arte e Sfera Pubblica" (Università di Bologna) e ha co-fondato il workshop periodico e itinerante La fine e altri inizi, dedicato alle metodologie di indagine sull'arte contemporanea dal 1990. Nell'ottobre del 2022, ha vinto la prima edizione del Premio Scripta per la giovane critica d'arte.
Daniel Borselli | Realismo catastrofista | Postmedia Books 2024 |
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