olafur eliasson
Dallo spazio espositivo allo spazio architettonico
From Exhibition Space to Architectural Space
Hans Ulrich Obrist

Del lavoro di Olafur Eliasson mi ha sempre affascinato il processo che porta al lavoro finito, le ricerche approfondite e lunghissime che lo impegnano ogni volta che prepara un progetto o una mostra. "La ricerca per The weather project" mi diceva l'artista, "agli inizi non aveva una finalità", proprio perchè un aspetto importante della sua ricerca è quello di "fare i conti con fattori istituzionali che inevitabilmente risultano oscuri". Che l'istituzione sia grande o piccola il problema resta: "Quanta influenza avrà il contesto sul progetto e che possibilità c'è di negoziare questa influenza in modo da trasformarla in qualcosa di potenziale e innovativo?"...e non viene riconosciuta come parte della mostra in sé, il suo potenziale di socializzazione viene sacrificato in nome di valori formali. Per evitare tale situazione, l’intera strategia ideologica, qualsiasi scelta di marketing, qualsiasi dettaglio architettonico deve non solo essere considerato come condizione e parte del progetto, ma anche come qualcosa da rivelare in qualche modo ai visitatori permettendo così una qualche trasparenza nel processo di mediazione...




Olafur Eliasson - Statements

L’unica influenza dell’arte sulla società consiste nel suo ossessivo desiderio di definire e ridefinire la sua posizione (o la mancanza di una posizione) in relazione alla società: ciò fornisce una magnifica risorsa per mettere in gioco la nostra personale relazione (o la mancanza di essa) con la società.
Quando l’ideologia di una mostra o di un’esposizione non viene riconosciuta come parte della mostra in sé, il suo potenziale di socializzazione viene sacrificato in nome di valori formali. Per evitare tale situazione, l’intera strategia ideologica, qualsiasi scelta di marketing, qualsiasi dettaglio architettonico deve non solo essere considerato come condizione e parte del progetto, ma anche come qualcosa da rivelare in qualche modo ai visitatori permettendo così una qualche trasparenza nel processo di mediazione.




Olafur Eliasson. Un arte esorbitante
Olafur Eliasson. An Exorbitant Art
Paul Virilio

In questo contesto di opacità massima, il lavoro di Olafur Eliasson si colloca oltre la land art, come tentativo di irrompere nella profondità ottica delle apparenze... esso offre un buon esempio dell’incidente del tempo nello spazio delle arti plastiche, nell’epoca di questa repentina “tele-presenza” che è il nostro quotidiano; i suoi lavori silenziosamente ci reintroducono nel mistero dell’apparizione che condiziona tutto ciò che è verosimile...



Umanesimo tecnologico
Technological Humanism
Gunnar B. Kvaran

Olafur Eliasson è generalmente considerato uno dei più grandi artisti viventi, anche grazie ai suoi rifacimenti della natura. Gli elementi (acqua, vapore, lava, fuoco, ghiaccio, vento e luce) sono gli ingredienti, i materiali grezzi dei suoi esperimenti artistici. Sono gli elementi con cui Eliasson compone, ma senza alcun tentativo di nasconderne le origini o i meccanismi.
Per le arti visive, ovviamente la luce è un fenomeno fondamentale. Nel corso dei secoli, la luce del sole è stata utilizzata (perlopiù in relazione all'architettura e alla scultura), per creare situazioni drammatiche e trascendentali. Gli architetti delle piramidi pensavano in termini di luce e gli artigiani che progettavano e costruivano le cattedrali gotiche utilizzavano la luce in maniera spettacolare con sculture e vetrate decorative. La luce, dunque, è stata già utilizzata per dissolvere "tempo e luogo", per creare portali naturali ed effimeri verso l'aldilà...






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