Tutti ricicliamo, appuntiamo e ritagliamo, remixiamo e carichiamo online. Possiamo far fare alle immagini qualsiasi cosa. Ci basta un occhio, un cervello, una fotocamera, un telefono, un laptop, uno scanner, un punto di vista. E quando non stiamo modificando, stiamo producendo. Stiamo facendo più di sempre, perché le nostre risorse sono illimitate e le possibilità infinite […]. Questo potenziale tecnologico ha conseguenze creative. Esso cambia il significato del fare e sfocia in un lavoro che sembra un gioco, che trasforma il vecchio nel nuovo ed eleva il banale. Un lavoro che ha un passato ma sembra senza dubbio presente. ( Fotografia e videogioco )

 

 


         
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