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Pensieri sul Design
"Esitavo, dicevo di non essere uno scrittore. L'editore quindi chiamò una scrittrice che venne a casa e parlammo tutto il giorno. Le avevo esposto tutti i pensieri sul mio lavoro e lei alla fine disse 'Non ha bisogno di me per il libro. Perché non se lo fa da solo?' E allora lo feci".
Nel 1947, quando Paul Rand iniziò a scrivere il saggio che sarebbe diventato Pensieri sul Design, aveva poco più di trent'anni. Il grafico, nato a Brooklyn e di fatto autodidatta, era già una rivelazione. Soltanto sei anni prima era diventato direttore artistico capo presso l'agenzia William H. Wintraub & Co., e già gli era stato attribuito il merito di aver rivoluzionato il mondo di Madison Avenue, abbottonato e pieno di luoghi comuni, grazie all'introduzione dell'elettrizzante trasparenza del modernismo europeo. La sua firma appariva sulle copertine di libri, sui poster e sulle pubblicità.
Paul Rand ha ammesso che per tutta la vita si è sempre sentito insicuro nelle vesti di scrittore. È solo grazie alla sua passione
nei confronti di questa materia che è riuscito ad esserlo in modo così efficace. Con il suo lavoro a Madison Avenue aveva imparato la virtù di dire molto con poco, e infatti Pensieri sul Design è talmente semplice che sembra un favola per bambini: breve, frasi semplici con illustrazioni chiare e divertenti. Apparentemente
non è altro che un manuale, illustrato con immagini tratte dal
suo portfolio. In realtà Pensieri sul Design è un manifesto, una chiamata alle armi, una descrizione illuminante di cosa sia il buon design. Questo concetto, forse, non è mai stato espresso meglio che nel verso più citato di questo saggio, quello iniziale di "Il bello e l'utile". Il graphic design, scrive, indipendentemente dagli obiettivi che raggiunge, "non è buon design se poi risulta inutile".
László Moholy-Nagy ha affermato che Paul Rand "è un idealista e un realista che usa il linguaggio di un poeta e di un uomo d'affari". In nessun altro saggio è mai stato mostrato meglio l'equilibro tra passione e praticità. È una fortuna che i grafici di ieri e di domani possano contare su questa nuova edizione.
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postmedia books | Paul Rand (New York, 16 agosto 1914 – Norwalk, 26 novembre 1996) è considerato uno dei più influenti grafici del Novecento: i suoi ammiratori lo definivano il "Picasso della grafica" e non a caso dato che, a parte gli studi accademici (Pratt Institute, Parsons School e Art Students League dove studia con George Grosz), Rand studia a fondo le avanguardie storiche europee. La sua leggendaria carriera è una vera tabella di marcia per i professionisti della grafica contemporanea e abbraccia anni di formazione del graphic design, ruoli diversi, le copertine di Esquire e Direction, copertine di libri, la progettazione di alcuni tra i più duraturi loghi aziendali del ventesimo secolo, compresi quelli per IBM e ABC. Oltre ai riconoscimenti del settore (AIGA, New York Art Directors Club, Type Directors Club...) nel 1954 il M.o.M.A. lo nomina tra i dieci migliori direttori artistici della storia. |
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