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Stato di grazia
Questo testo è un viaggio nei pensieri e nelle immagini di una donna che ha in atto una trasformazione. Alla soglia dei quarant'anni, dopo molti viaggi e altrettanti progetti artistici in giro per il mondo, Laura Cionci deve fermarsi per la seconda volta. Nel 2015, infatti, un cancro al pancreas l'aveva portata ad iniziare un percorso alla ricerca del mistico ancestrale (affiancato dalle cure mediche e da una importante chirurgia), percorso che inizia a cogliere solo nel 2018, con il secondo cancro. Incomincia a vivere in un mondo parallelo a quello in cui aveva vissuto fino a poco tempo prima ed è come se le si svelassero dei piccoli segreti lungo tutta l'esperienza che in un solo anno la portano in questo stato di grazia saltando dal dolore alla gioia, dal reale all'assurdo, sentendo che tutto, almeno nelle parole, le può essere concesso. "Mi sento una donna del futuro. Non è facile vivere in Italia essendo donna del futuro, lo ammetto. Dovrei essere in un continente un po' più avanzato. Hanno paura di me. Rappresento le paure del nostro secolo. Diciamo che sono una delle paure. Potevo essere immigrata clandestina, o magari di sesso indefinito, ma anche fosse non mi sarei avvicinata alla morte così tanto. L'unica vera paura dell'uomo. Quante cose scopro quando sono in questo stato di grazia" (Laura Cionci). È in questo momento di profonda crisi, di riflessioni sulla vita come sulla morte in cui non può realizzare nessuna produzione artistica a causa dello stato fisico debilitato dalla chemio, che l'unica cosa che le riesce di fare è scrivere per rendere i suoi pensieri concreti e non impazzire. "Abbandonare piano piano le zavorre. Lasciare i pesi. Non condividerli con nessun altro. Semplicemente dimenticare la gravità della materia. E anche l'arte improvvisamente si fa eterea, immateriale, ma vivida. Riconsegnare alle persone il patrimonio delle energie terrene, dell'ambiente, rifarsi animali, ricominciare ad essere parte del cerchio naturale dell'esistenza; non più produci e crepa, ma essere completamente assimilati all'ecosistema. Ritornare alla madre non per rassegnazione ma per scelta, lontani da tutto ciò che ci vuole soggetti ibridi, allontanandoci dalla nostra essenza più profonda" (Santa Nastro, dalla postfazione al libro). Inizia descrivendo quello che prova mentre le accadono intorno, da una parte, le fasi dello sviluppo della malattia e la conseguente profilassi di cure da eseguire, e dall'altra incontri con persone extra-ordinarie che le indicano nuovi percorsi da intraprendere. Tra i vorticosi pensieri, molto spesso pesanti e ripetitivi, ossessivi, si intrecciano visioni, sogni, incontri e amore. "Non importa che siate felici o tristi, che abbiate successo o meno, che amiate la vostra quotidianità oppure no: le trasformazioni sono lì, a disposizione di tutti ed inevitabili; sta a noi mettere a frutto l'incredibile quantità di energie che ribollono in questo vulcano eterno che è la ruota della vita" (Santa Nastro). Stato di Grazia è il racconto dell'inizio di un'esperienza che si può definire mistica e che non ha mai fine. È una testimonianza di un vissuto che appartiene a moltissime persone, un vissuto di dolore e malattia dove, in questo caso, il cancro è l' entità che ha un messaggio importante per il mittente e che viene letto e assorbito per trovare quel famoso senso che tutti cerchiamo: il senso della vita. "…D'altronde sul mio percorso ho incontrato delle persone che hanno cambiato il mio modo di pensare. Mi stanno spiegando che c'è un'altra forma e io sono attratta sempre di più da questa dimensione che racconta in maniera organica il corpo e lo spirito e l'anima in un'unica sfera" (Laura Cionci). Dopo il libro su Lea Vergine, questo è il secondo libro prodotto dalla Sartoria editoriale (laboratorio tessile editoriale con sede a Milano che organizza corsi e workshop con autori da tutta Italia): dieci copie firmate di questo libro sono realizzate a mano e disponibili presso Sartoria editoriale.
Questo libro non vuole offrire alcuna ricetta, né convincere chi sta purtroppo vivendo situazioni analoghe a intraprendere una strada, piuttosto che un'altra, né puntare il dito su qualcosa cui andrebbe preferito altro. Ci sono troppe guerre di idee in questo presente così dolorosamente manicheo che si è totalmente distaccato dalla vita delle persone. Ma la vita delle persone non è una roulette dove le uniche opzioni sono rosso o nero, in ogni cammino non ci sono cose giuste o errate, solo cose. Sta a noi raccogliere sul sentiero ciò che ci serve per continuare il viaggio e scegliere i compagni, con la consapevolezza che il fallimento può essere sempre dietro l'angolo. Una consapevolezza che Laura possiede. Quante cose scopro quando sono in questo stato di grazia. Quanti cavilli nel cervello umano vengono a galla, quanti nervi scoperti in giro. Il bello è che io posso dire tutto quello che mi frulla in testa e tutti lo accettano. Non che lo usi contro gli altri, ma è come un senso grandissimo di liberazione: niente filtri, niente status sociale, niente imbellettamenti, e ghirigori, solo secca e semplice la parola, il concetto, la frase, ciò per cui respiri, cammini e vivi ogni giorno.
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postmedia books | Laura Cionci (nata a Roma nel 1980) è un artista visiva, fotografa, ballerina, performer, la sua ricerca comincia a svilupparsi intorno a fenomeni sociali, approfondendo aspetti antropologici che rendono leggibili i diversi codici culturali, sociali e politici, arrivando poi ad una ricerca specifica sulla dimensione sottile degli spazi, la biodiversità, il territorio in relazione all'essere umano, utilizzando soprattutto pratiche relazionali per la realizzazione dei processi creativi. Nel 2015 scopre di avere un cancro che riesce a superare ma che si ripresenta nel 2018, le si prospetta così una vita di chemioterapie. Abbandona le cure ospedaliere per iniziare un percorso personale che la aiuterà a sviluppare un metodo di cura su di sè. Gli eventi che affronta nell'ultimo anno la portano a realizzare questi testi sulla "trasformazione" e il passaggio ad un pensiero ed una visione diversi da quanto vissuto in precedenza. Stato di grazia (introdotto da un saggio di Santa Nastro) racchiude i pensieri e le riflessioni dei momenti più delicati, affrontando la scelta di non seguire più protocolli medici ma medicina olistica, stretti regimi alimentari e ricerche sciamaniche. Il suo lavoro e le sue passioni la portano dal 2004 ad oggi a realizzare vari progetti e residenze tra l'Italia, il Sudamerica e l'Australia.
Sartoria editoriale è un nuovo spazio aperto al pubblico dal novembre del 2019, è un iniziativa dell'associazione culturale ArtCityLab. Dal 2015 ArtCityLab Onlus/ETS cerca di far interagire attori privati e istituzioni pubbliche interessate alla produzione di format alternativi alle tradizionali pratiche e politiche culturali. ArtCityLab riporta nello spazio pubblico tradizionale molti di quegli stimoli innovativi che ormai siamo abituati a vedere sul Web, restituendo un idea più coinvolgente della cultura e riproponendo nel contesto urbano una fruizione aperta a chiunque dei fenomeni culturali: stimoli veri di una produzione culturale che cambia radicalmente rispetto al vecchio panorama mediale e salvaguarda ciò che abitualmente definiamo "bene comune". Tra i numerosi eventi ricordiamo: l'installazione Riflessioni riflesse di Paolo Masi a Piazza San Fedele (ottobre 2016); il convegno Arte Fuori dall'Arte all'Università Cattolica di Milano (ottobre 2016); l'installazione di Sophie Usunnier, I would so much like that you remembered (novembre 2017- gennaio 2018) nella sede dell'ASP Golgi-Redaelli; la collettiva AndarXporte (ottobre-dicembre 2017), in collaborazione con l'ASP Golgi-Redaelli grazie alla quale viene aperto alla cittadinanza Palazzo Archinto e, infine, la grande esposizione BienNoLo. |
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