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Tomaso Binga
Questo libro pone per la prima volta al centro dell'attenzione il lavoro di un artista globale, di una figura della fuga che, tra animazione culturale (depositata nei tanti eventi del Lavatoio Contumaciale o nei mille ) e lavoro in prima persona, ha elaborato percorsi aperti al corpo e al sonoro, come pure alla sottile lamina della pagina che si fa racconto o ai possibili tracciati della scrittura che diventa azione e rivincita nei confronti di itinerari liofilizzati dal tempo. Maneggiata abilmente come labirinto – da svelare, rivelare – di tutti i possibili itinerari, per scoprire che questo cortocircuito si pone sempre come (dissacrante) pensiero senza limiti, come orizzonte sempre nuovo, come luogo di infinito intrattenimento, la parola č per Tomaso Binga paese il cui taglio orizzontale diventa racconto intermittente, iconografica pronuncia, pretesto d'un discorso il cui volto interno, quello appunto che leggiamo in queste spericolate pagine, disegna ciň che il tempo fa cambiare, e non il nome, che non varia mai. Accanto a un'ampia introduzione sull'opera dell'artista (Un viaggio, al termine della parola) e a un lungo dialogo tra Binga e Tolve (A domanda rispondo), anticipati da una storica dichiarazione di poetica, qui indicata Come un'autobiografia, questo volume che nasce come omaggio a una artista speciale che ha fatto dell'arte il campo di prova d'una straordinaria via di fuga, propone non solo un ricco (in molti casi inedito) racconto iconografico, ma anche una nutrita antologia critica in cui il lettore ha modo di leggere e seguire per comprendere appieno il discorso – forse gioco, di certo profezia – di un artista speciale. Antologia critica a cura di Marta Ferrara con testi di: Tomaso Binga, Ermanno Migliorini, Giulio Carlo Argan, Italo Mussa, Anne Marie Sauzeau Boetti, Giorgio Cortenova, Vincenzo Agnetti, Romana Loda, Italo Mussa, Mirella Bentivoglio, Gillo Dorfles, Elverio Maurizi, Francesco Moschini, Paolo Balmas, Cesare Milanese, Angelo Trimarco, Francesco Muzzioli, Lorenzo Mango, Stefania Zuliani, Raffaella Perna. IO: tomaso binga, sono nata a Salerno nel secolo scorso, ma vivo e lavoro a Roma. Attratta fin da bambina dalla letteratura (le mie prime poesie risalgono all'etŕ di dieci anni), ho iniziato a lavorare nel campo artistico fin dai primi anni sessanta, ma sono uscita allo scoperto solo nel '71, nel pieno del fervore femminista, assumendo in arte, ironicamente e provocatoriamente, un nome maschile. Da allora la mia ricerca si č sviluppata, sempre con grande coerenza, nell'ambito della Scrittura Verbo Visiva e della Poesia sonoro-performativa. Dopo le prime esperienze di scrittura desemantizzata (1971), ho proposto sagome del mio corpo come lettere alfabetiche, Scrittura Vivente (1976), avvalendomi anche del mezzo fotografico. Nel '78 sono approdata alla Biennale di Venezia con una nuova esperienza scritturale: il Dattilocodice. Nell'85 ho stipulato un armistizio tra Scrittura e Pittura con il Biographic che ho presentato alla XI Quadriennale di Roma. Armistizio stroncato nel '91, con l'inizio della guerra del golfo, dalla forza irrompente della scrittura poetico/performativa di Riflessioni a puntate, evento epistolare-sonoro di denuncia sociale, durato un anno.
Una mia dichiarazione di poetica, urlata attraverso i megafoni, esplicativa del mio lavoro di quegli anni, cosě recitava: Non sono un uomo / Non sono una poetessa / Scrivo ma non so leggere / Il mio corpo č anche il corpo della parola. E ancora: Contro il costume che attribuisce un significato maschile al lavoro dell'artista, io sono una cartuccia e va…sparata!
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postmedia books | Antonello Tolve č titolare di Pedagogia e Didattica dell'Arte all'Accademia di Belle Arti di Napoli. Direttore della Fondazione Filiberto e Bianca Menna (Roma) dal 2018 č, tra l'altro, membro (fondatore) dell'Archivio Lamberto Pignotti (Roma), di Umatica. Revista sobre l'Analisis de la Imagen (Universidad de Málaga) e della Fundación Escultor Berrocal para las Artes (Malaga). Teorico e critico d'arte, tra le sue ultime monografie si ricordano Atmosfera (2019), Lamberto Pignotti. Cronaca di tutti i fiori esclusi dal perimetro di un fiore (2020), Basilicata (2023) e Idea della pedagogia (2023) e, per Postmedia Books, ABOrigine. L'arte della critica d'arte (2012, 2023). |
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