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Arte autodistruttiva
Iconoclastia, vandalismo, devastazione delle opere. La storia dell'arte è fatta anche di capolavori danneggiati, persi o distrutti. A volte però la distruzione non è un esito accidentale né il risultato del ripensamento dell'artista: possono essere le opere stesse a decidere di farla finita, a esprimere la tendenza ad autodistruggersi. Ma quando, di preciso, si può parlare di arte autodistruttiva? È davvero possibile rintracciare questa inclinazione come una tendenza artistica a tutti gli effetti? Questo volume è un'indagine aperta, un percorso basato su moltissimi esempi, capaci di proporre nuove e stimolanti interpretazioni di opere e artisti. Identificando temi, topoi e modalità ricorrenti si arriva ad avanzare una tassonomia di questo contraddittorio fenomeno creativo ed espositivo. Sebbene possa sembrare uno stridente paradosso, la distruzione rappresenta uno degli aspetti centrali della creazione e, più in generale, della fruizione artistica. Si tratta di un rapporto complesso, spesso travagliato, eppure duraturo. La rimozione o il danneggiamento delle immagini è una costante nella storia della cultura visuale. Ecco, queste traiettorie che De Blasio traccia fanno riflettere su come, a partire dai primi anni Sessanta, si è vista e vissuta la messa in discussione di alcuni elementi che potrebbero simbolizzare valori che consideriamo portanti, persino universali: con Metzger lo status e il valore dell'oggetto artistico; con Tinguely e il valore dell'oggetto industriale; con la Body-Art lo status del corpo, e il valore della vita stessa; con Eliasson o Gallaccio il surriscaldamento globale e la vulnerabilità dell'esistenza.
La lettura di questo libro mi ha aperto queste e tante altre prospettive su una storia che, se per gli studiosi dell'arte contemporanea potrebbe risultare già nota, qui si presenta con interpretazioni e spunti di riflessione inediti, soprattutto affrontati in una prospettiva temporale che li rende attuali e utili per la comprensione di opere più recenti. In questo senso, lo studio condotto da Jacopo De Blasio è veramente prezioso, in quanto ci mette di fronte ad artisti radicali, intransigenti, impegnati, le cui opere sono in grado di toccare, e quindi di cambiare noi che le guardiamo. E noi siamo parte del mondo.
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postmedia books | Jacopo De Blasio (Roma, 1993) è storico dell'arte contemporanea e dottorando in Cultura visuale. Lavora come bibliotecario e scrive per diverse riviste di settore, tra cui NOT/NERO, Kabul, TBD Ultramagazine e Antinomie. Si occupa di autodistruzione, studi postcoloniali e decolonialismo, nuovi media ed espressioni sonore.
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Jacopo De Blasio | Arte autodistruttiva. Per un'estetica della repulsione | Postmedia Books giugno 2024