Mapping the Community

Aryan Ozmaei

Ilaria Turba

Jacopo Baboni Schilingi

Quaderni di residenza

 

 

 



Maree Clarke
Welcome to Barerarerungar

a cura di V. Gensini e R. Summo O' Connell



postmedia books 2025
144 pp. 64 ill. colore
testi in italiano e inglese
formato 210x150mm 
isbn 9788874904181

 

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aprile 2025

 

 

My art is about regenerating cultural practices, making people aware of, you know, our culture, and that we are a really strong culture, and that we haven't lost anything; I think they've just been, some of these practices have been laying dormant for a while.
_ Maree Clarke

Con il progetto espositivo Welcome to Barerarerungar, prima monografica in una istituzione pubblica europea, Maree Clarke presenta installazioni site-specific realizzate nel corso della residenza presso MAD, opere magistrali e installazioni sulle facciate delle antiche carceri del Complesso delle Murate, avviando una conversazione con la storia coloniale europea attraverso un'imponente opera che abita il cuore del Museo di Antropologia e Etnologia.

With her exhibition project titled Welcome to Barerarerungar, her first solo show in a European public institution, Maree Clarke presents site-specific works created during her residency at MAD, monumental pieces, and installations on the ancient prisons facade at the Murate Complex. Through an imposing body of work installed at the heart of the Museum of Anthropology and Ethnology she initiated a substantial conversation with European colonial history.

Con i contributi di / with essays by: Valentina Gensini, Renata Summo O' Connell, Jessica Clark, Frances Edmonds, Francesca Bigoni.

 


 

 

 

 

 

 

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Maree Clarke, discendente dei Mutti Mutti, Yorta Yorta, Wamba Wamba e Boon Wurrung, è un'artista indigena australiana che, celebrando la continuità con la sua cultura e la sua storia, apre spazi artistici innovativi tra riappropriazione del patrimonio culturale nativo e sensibilità ecologica. Con il suo progetto espositivo dal titolo Welcome to Barerarerungar, prima monografica in una istituzione pubblica europea, l'artista presenta opere site-specific realizzate nel corso della residenza presso MAD, opere magistrali nel suo percorso e installazioni sulle facciate delle antiche carceri del Complesso delle Murate, avviando una conversazione con la storia coloniale europea attraverso un'imponente opera che abita il cuore del Museo Antropologico.

 

Murate Art District non è un semplice spazio espositivo ma un cantiere di produzione: tramite una selezione basata sul progetto artistico e sul curriculum vitae, artisti nazionali ed internazionali possono svolgere periodi di ricerca dedicati a progetti specifici, condividendo così il loro lavoro con la cittadinanza attraverso installazioni site specific, workshop ed esposizioni.