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Duchamp Meets Turing
Questo libro parla di nuovi media e di teoria e pratica dell'arte. Essa intende riunire queste pratiche per proporre un modo di ricostruire gli effetti di ritorno che si sono costituiti fra il mondo dei nuovi media e quello dell'arte che definiamo mainstream. Molti sono i fili sciolti in entrambi i campi. Come verrà spiegato in seguito, "Turing land" e "Duchamp land" dovrebbero in realtà appartenere a un unico territorio. In How We Became Posthuman, Katherine Hayles analizza il processo attraverso il quale la concezione del soggetto umanista liberale ha lasciato posto a quella di un soggetto postumano, in completa simbiosi con il digitale. Questo processo non è stato innocuo: ha reso pervasiva la (fallace) percezione che l'informazione potrebbe fare a meno della materia all'interno di molti campi del sapere. Il vero superamento del modernismo avviene dunque con il postumano e trova origine in Marcel Duchamp e nella sua invenzione del ready-made, e non nel postmodernismo. Un primo obiettivo sarà quello di unificare i concetti e le teorie principali del campo dell'arte con quelle della cibernetica per riunificare la " Turing land" con la "Duchamp land". In "Duchamp Meets Turing", Galati propone una radicale revisione di una serie di nozioni chiave (ripetizione, simulacro, archivio, incoporazione e medium) che hanno contribuito a produrre questa interminabile catena di duplicazioni adoperate per giustificare "rappresentazionalmente" la rappresentazione – e confluite nella divaricazione fra analogico e digitale, servendosi di alcuni fondamentali antidoti teorici quali la ripetizione o la piega di Deleuze, la "différance" di Derrida, il postumano di Hayles, o il modello semiotico triadico di Pierce. L'obiettivo dell'autrice non è tanto quello di rintracciare una continuità delle espressioni artistiche negli ambienti digitali, né quello di garantire nuova legittimità al discorso estetico sul digitale, quanto piuttosto quello di scovare il "punto cieco" (p. 18) a partire dal quale l'umano e il macchinico avrebbero potuto ritrovarsi nel mezzo, e invece si sono ritrovati uno di fronte all'altro, pur se – ma solo in apparenza – sembrerebbe sia stato il contrario. Ma immaginare l'umano come una macchina...
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postmedia books | Gabriela Galati (nata a Buenos Aires, vive e lavora a Milano) è fondatrice e direttrice di ECCENTRIC Art & Research, una piattaforma dedicata alla diffusione di pratiche artistiche supportate dalla ricerca. Ha maturato esperienze quali direttrice di galleria e curatrice, prima a Buenos Aires, la sua città natale, poi a New York e Milano. Attualmente è docente di Teoria e Metodo dei Mass Media presso NABA, Nuova Accademia di Belle Arti Milano. In passato ha insegnato Metodologia della ricerca presso l'Università di Buenos Aires e l'Università del Museo Sociale Argentino. Scrive recensioni su arte, filosofia, scienza e tecnologia per Leonardo Reviews / Leonardo Journal-MIT Press, e collabora regolarmente con AdVersus per pubblicazioni scientifiche. Ha ottenuto un dottorato di ricerca (PhD) presso l'Università di Plymouth sul tema arte e postumano.
1 Ripetizione
1.1 Differenza e ripetizione
1.2 Digitalizzazione différance
1.3 La digitalizzazione come ripetizione ontologica
1.4 Digitalizzazione e différance nell'arte | Compra questo libro insieme a John Thackara
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