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Andy Warhol
Se volete sapere tutto di Andy Warhol, non avete che da guardare la superficie dei miei quadri, i miei film e me stesso: eccomi lì. Dietro non c'è niente. Questa raccolta di saggi sul lavoro di Andy Warhol (1928-1987) è un manuale critico su una figura leggendaria del mondo dell'arte, che ha lavorato come artista, regista, fotografo, collezionista, editore e designer, conquistando così un posto unico nella storia della cultura visiva non grazie alla padronanza di un singolo medium, ma alla messa in atto di molteplici media e ruoli. Warhol ha rappresentato una figura importante nel colmare il divario tra arte alta e bassa, e la produzione nel famoso studio noto come "The Factory" implicava il riconoscimento dell'arte come una forma di impresa non dissimile dalle altre. La natura radicale di tale impresa ha assicurato lo status iconico della sua arte e della sua persona. Questa popolare antologia contiene i saggi di Benjamin H. D. Buchloh, Thomas Crow, Hal Foster, Rosalind Krauss, Annette Michelson, oltre a un'intervista inedita e un ampio saggio introduttivo di Carla Subrizi. I saggi trattano i temi ricorrenti dell'opera di Warhol, il suo rapporto con la cultura di massa, consumismo e celebrità, serialità e ripetizione, empatia e indifferenza, la caducità della vita e la presenza della morte, la relazione con altri protagonisti degli anni Sessanta.
Si tratta di una raccolta di saggi scritti tra il 1989 e il 1996 da Benjamin H.D. Buchloh, Thomas Crow, Hal Foster, Rosalind Krauss e Annette Michelson, impreziositi da un'intervista inedita del 1985 e dalla postfazione di Carla Subrizi... "Non penso che l'arte debba essere destinata a pochi eletti. Penso sia da destinarsi alla massa degli americani", dichiara Warhol nel 1967. Ma come si affronta questo compito nella società del consumo? Warhol non soltanto evoca ma incarna il soggetto di massa nel suo ruolo di testimone: una qualità non neutrale ma erotica, la definisce Foster, ed è particolarmente evidente sia nel cinema dell'artista che nel culto della celebrità. Why I want to fuck Ronald Reagan del 1967 è l'opera più esplicita in questa direzione.
1. L'arte unidimensionale di Andy Warhol: 1956-1966
2. Saturday Disasters: traccia e referenza nelle prime opere di Warhol
3. Death in America 4. "Where Is Your Rupture?". Cultura di massa e Gesamtkunstwerk 5. Death in America 6. Conoscenza carnale 7. Intervista con Andy Warhol 8. Postfazione
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