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Aperto | 1980 – 1993

Nuove geografie

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Sulla Biennale
Storie da un cantiere in studio
di Francesca Castellani



postmedia books 2024
184 pp. 12 ill. bn
isbn 9788874904150

 

s 21,00

 

Nella sua trasversalità di ambiti, linguaggi artistici e cronologie, la Biennale di Venezia è un paradigma strategico e una sfida appassionante per chi studia la storia dell'arte e delle esposizioni. La più antica, la più attuale e la più riprodotta fra le piattaforme espositive internazionali consente, grazie alla sua dimensione di lunga durata, una prospettiva di attraversamento senza eguali nel valutare continuità e variazioni delle "temperature culturali", di volta in volta misurate sul termometro del gusto, della fortuna e della sfortuna critica, dei concetti di identità e globalizzazione, delle politiche e delle simboliche, dell'emergere e dissolversi di pratiche, tecniche, linguaggi. Raccogliendo i risultati di oltre vent'anni di ricerche, questo libro delinea un possibile tracciato attraverso alcuni periodi e temi-chiave che attraversano la storia della mostra veneziana: lo spazio e la "topografia culturale"; l'allestimento, le sue simboliche e le sue narrative; la scrittura sulla Biennale, e la Biennale come poiesi di lessicalità; il mercato e le politiche, le ideologie e le prassi, le identità e le sclerosi. Il set è fissato, di volta in volta, nel contesto "sperimentale" delle prime edizioni e nel secondo dopoguerra, quando la Biennale si trova al centro di tensioni e dinamiche internazionali che il nostro presente rende drammaticamente attuali.



L'immagine del cantiere mi sembra adatta a restituire le difficoltà e i continui riposizionamenti "in corso d'opera" di chi affronta un carotaggio storico su un sedime così complesso ed esteso di fatti, ogni volta specifici e interrelati, puntuali e generali. Nella sua trasversalità di ambiti, tematiche e cronologie la Biennale si rivela in effetti strategica, imponendo cambiamenti di prospettiva e agilità disciplinari e stimolando l'indagine filologica a costituirsi su diverse strategie e livelli narrativi. Se la ricerca è un divenire che mette ogni volta a rischio presupposti, dati acquisiti, tecniche e strumenti di lavoro, l'intrinseca caratura sperimentale fa dell'esposizione veneziana un "catalizzatore" di emergenze metodologiche. Un ruolo confermato dalla rilevanza assunta nel dibattito scientifico internazionale, tanto da farne in certi casi un canone, con tutti i rischi di sclerotizzazione che questo comporta.

_ dall'introduzione

 

 

 

 

 

 

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Francesca Castellani insegna storia dell'arte contemporanea allo Iuav e al Dottorato di ricerca in storia delle arti di Venezia. Si occupa da molti anni di storia dei sistemi espositivi e dei dispositivi di allestimento, partendo dal paradigma della Biennale di Venezia. E' coordinatore dell'unità di ricerca BiTES - Biennale Teorie e Storie, Biennial Theories & Stories e curatrice de Lo Scrittoio della Biennale, ciclo di convegni e incontri di studio che dal 2009 offre una piattaforma di dibattito sull'esposizione veneziana. Dal 2022 al 2024 ha diretto il progetto Staging Exhibit Display, dedicato a forme e teorie dell'allestimento, e nel 2017 ha curato con Francesca Gallo, Vania Stuckelj, Francesca Zanella e Stefania Zuliani il convegno "Esposizioni/Exhibition" allo CSAC di Parma. Su questi temi ha scritto molti saggi e curato volumi, tra cui Questioning Exhibit Display. Theories, Forms, Perspectives (con Jérôme Glicenstein e Francesca Zanella, Paris 2004), Crocevia Biennale (con Eleonora Charans, Milano 2017) e Lo Iuav e la Biennale di Venezia (con Martina Carraro e Eleonora Charans, Padova 2016).

 

 

Francesca Castellani | Sulla Biennale. Storie da un cantiere in studio | Postmedia Books 2024