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Stato di incanto
In Stato di incanto, Teresa Macrì analizza l'intersecazione tra danza, non-danza, post-danza e performance art, attraverso la contaminazione delle discipline che negli ultimi decenni si è via via concretizzata nell'universo del sapere. L'analisi ha l'incipit con l'operato dello Judson Dance Theater che rappresenta lo smarcamento dalla modern dance e l'inizio della trasformazione coreutica, con le presenze sovversive di Yvonne Rainer, Robert Morris, Simone Forti, Carole Schneemann, Steve Paxton ed altri ancora. Attraverso lo sguardo strabico della critica d'arte, l'autrice continua la sua disamina con Bruce Nauman, Tino Sehgal, Jérôme Bel, Boris Charmatz, Xavier Le Roy, Sasha Waltz, Vera Montero, Virgilio Sieni, Anne Teresa De Keersmaeker, Kinkaleri, Maria Hassabi, Dimitris Papaioannou, Alessandro Sciarroni, Peeping Tom, Jacopo Jenna fino a Gaetano Palermo e Michele Petrosino. La loro ricerca è affine alle politiche radicali implicite nella performance art, nella teoria critica e post-strutturalista. L'attraversamento drastico (Jérôme Bel per tutti) che si sussegue nei capitoli, elenca una smarginazione dai canoni tradizionali e la ricerca del grado zero della danza come forme di dissenso all'egemonia conformista. Il saggio esamina anche il rapporto inadeguato tra black box e white cube, spazi transeunti del dirottamento coreutico dal palco al museo, nell'epoca contemporanea. La danza, a cui il saggio è dedicato, è quella pratica fascinosa e simbolica che rinasce dalle scosse della post modern dance e va, via via, a evolversi nella frantumazione delle convenzioni. È una forma di "bellezza fosforica che azzera lo stereotipo e premia l'esclusivo, che si riprogetta, che spiazza e che seduce poiché incarna la fantasia alla realtà". Ha anche la capacità di catturare l'umoralità postmoderna con i suoi germi che ondivagano tra alienazione e disagio, tra paura e psicosi e tra puro godimento e piacere. Inoltre, attraverso le sue fratture, crepe, variazioni, fenditure, tagli, dislocazioni e trasmutazioni è l'atto di delineare l'esserci nelle sue forme più trasgressive.
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postmedia books | Teresa Macrì è critica d'arte, scrittrice e si occupa di cultura visuale. Tra gli ultimi libri pubblicati: Anne Teresa De Keersmaeker, Alain Franco, Rosas. Bist du bei mir (The Goldberg Variations, BWV 988), insieme a Leonetta Bentivoglio, Silvana Editoriale (2025); Slittamenti della performance, Vol.2, Anni 2000-2022, Postmedia Books, 2022; Io mi manifesto, Gli Ori, 2022; (insieme a Marinella Guatterini) Dimitris Papaioannou, SilvanaEditoriale, 2021; Slittamenti della performance, Vol.1, Anni 1960-2000, Postmedia Books, 2020; Pensiero discordante, Postmedia Books, 2018; Fallimento, Postmedia Books, 2017; Politics/Poetics, Postmedia Book, 2014. Insegna Fenomenologia delle arti contemporanee all'Accademia di Belle Arti di Roma. Collabora al quotidiano Il Manifesto.
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