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Appunti sul paesaggio nell'arte mediale

Civil Imagination

Videoarte e arte

 

 



Photobook
L'immagine di un'immagine
di Silvia Bordini

postmedia books 2020
144 pp. 72 ill.
formato 196x146mm
isbn 9788874902576

 

s 16,90

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Come si legge la fotografia sulle pagine di un libro? Quale è il legame e quale la differenza tra libro d'artista e libro fotografico? Quale rapporto si stabilisce oggi tra il libro come oggetto e i dispositivi informatici che intervengono non solo nella comune pratica fotografica (dalle reflex alle compatte ai cellulari e agli smartphone) ma anche nella progettazione, realizzazione e diffusione del libro stesso? Sono questi alcuni degli interrogativi sottesi in tante manifestazioni e pubblicazioni su cui da pochi anni si stanno confrontando più o meno direttamente fotografi, storici, critici e curatori.

Per molti decenni è stato il libro il modo più diffuso di mettere in ordine (di solito miniaturizzandole) le fotografie, garantendo loro in questo modo – le fotografie sono oggetti fragili che si rompono o si smarriscono con facilità – se non immortalità, la longevità e insieme un pubblico più vasto. In un libro la fotografia è, ovviamente, l'immagine di un'immagine. Ma poiché, già in partenza, è un oggetto liscio e stampato, riprodotta in un libro una fotografia perde la sua qualità essenziale assai meno di un quadro. Eppure neanche un libro è del tutto soddisfacente quando si tratta di diffondere una serie di fotografie. L'ordine nel quale le fotografie devono essere guardate è proposto dall'impaginazione, ma nulla obbliga i lettori a seguire la sequenza prescelta né indica il tempo necessario da passare su una fotografia. [ Susan Sontag ]

Nella storia della fotografia si possono rintracciare innumerevoli esempi di volumi che pubblicano fotografie in quantità notevole adottando varie tipologie a seconda delle occasioni – cataloghi di mostre, album personali, portfolio, book promozionali, storia e saggistica – e si può affermare che tutti o quasi tutti i grandi fotografi sono stati coinvolti nella stampa di uno o più libri delle proprie immagini, anche quando il termine photobook ancora non esisteva; ma al giorno d'oggi questa modalità sta acquisendo una dimensione mentale e una presenza senza precedenti, configurando un genere a sé stante, strutturato come un dispositivo che funziona secondo una gamma di paradigmi simbolici, narrativi e concettuali diversi, ideati e realizzati in una grande varietà di materiali, editing, dimensioni, formati, rilegature.
[ Silvia Bordini ]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

postmedia books

Docente di Storia dell'arte contemporanea e Storia delle tecniche artistiche all'Università di Roma Sapienza, le ricerche di Silvia Bordini rivolgono particolare attenzione ai procedimenti della costruzione delle immagini, alle teorie sulla materia dell'arte, ai processi storico/critici della lettura delle opere, alle connessioni arte/fotografia e alle sperimentazioni dei linguaggi artistici che utilizzano tecnologie elettroniche e digitali. In particolare su questo tema, oltre a Videoarte& Arte. Tracce per una storia (1995) ripubblicato da Postmedia nel 2024, ha scritto: "Le molte dimore. La videoarte in Italia negli anni Settanta", in La coscienza luccicante, a cura di P. Sega Serra Zanetti e M.G. Tolomeo, Gangemi, Roma 1998; "L'altra metà del video", in L'arte delle donne nell'Italia del Novecento, a cura di L. Iamurri e S. Spinazzè, Meltemi, Roma 2001; Arte elettronica, Giunti, Firenze 2004; "Videobelisco", in Irene Brin, Gaspero del Corso e la Galleria L'Obelisco, a cura di V. Caratozzolo, I. Schiaffini, C. Zambianchi, Roma 2018; "VideObelisco", in Il video rende felici, a cura di V. Valentini, Roma 2022. Con Postmedia Books ha pubblicato Appunti sul paesaggio nell'arte mediale (2010), Photobook. L'immagine di un'immagine (2020) e Videoarte& Arte (Postmedia Books 2024).


Ketty La Rocca                             Silvia Bordini | Photobook | Postmedia Books