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introduzione

Benjamin Buchloh


















Gerhard Richter
La pratica quotidiana della pittura

a cura di Hans Ulrich Obrist

postmedia books 2003
300pp.
-- 102 ill.
formato 158x220mm
isbn 9788874900077



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La pratica quotidiana della pittura è uno dei più bei libri mai scritti da un artista, un'importante testimonianza sull'arte degli ultimi 40 anni da parte di uno dei suoi più grandi interpreti. In sette anni di lavoro l'artista e il curatore hanno raccolto in questo libro (l'edizione italiana va ad aggiungersi a quella tedesca, inglese, americana e francese) documenti che abbracciano tutta la carriera di Richter, dalle lettere personali alle riflessioni inviate ad altri artisti, dalle risposte ai critici ai brani apparsi in varie riviste nel corso del tempo. La versione italiana, rispetto a "The Daily Practice of Painting", è stata arricchita con l'ultima intervista di Gerhard Richter rilasciata a Robert Storr in occasione della sua grande retrospettiva al MoMA di New York nel 2001. Non mancano le immagini in questa collezione di testi, un centinaio di fotografie che provengono dall'archivio personale dell'artista.

Nato nella Germania Est (a Dresda) nel 1932, Leone d'Oro alla Biennale di Venezia del 1997, Gerhard Richter è considerato uno dei più grandi pittori viventi. Numerosi i libri pubblicati sul suo lavoro, ma La pratica quotidiana della pittura è l'unico nel quale l'artista parla in prima persona attraverso brevi note, lettere, manifesti, interviste... testi nei quali l'artista rivela i suoi stati d'animo, entusiasmi e delusioni, gli incontri con grandi personaggi, la lotta contro i luoghi comuni dell'arte e della società. Richter è maestro del paradosso, provocante senza ricorrere all'ironia, profondo senza ricorrere alla teoria, padrone di una scrittura semplice quanto efficace, autore di affermazioni che sono state riprese e imitate negli ultimi quarant'anni, almeno quanto i suoi quadri. I testi sono accompagnati da immagini che provengono dall'archivio personale dell'artista e abbracciano tutta la sua carriera fino al momento della pubblicazione.

Molte denunce di Richter contro certe forme dell'ideologia contemporanea potrebbero sembrare troppo veementi, ora che l'ostilità nei confronti dell'ideologia è diventata poco più che una posa alla moda; ma la sua critica all'ideologia, invece, trova profonde radici nella propria esperienza. Nato a Dresda nel 1932, cresciuto sotto due dittature e trasferitosi in occidente nel 1961, sviluppa una visione scettica sull'influenza di qualunque ideologia sui circoli artistici e intellettuali. Se Richter torna continuamente sull'argomento è perché è convinto che non si possa sfuggire all'ideologia con l'esperienza personale: si deve cercare, senza dogmi, di tradurre la propria passione in realtà.
(dall'introduzione di H.U. Obrist)

 

recensioni


Il principio dello sfocato si configura come un elemento chiave nell'opera dell'artista tedesco Gerhard Richter. Un primo e sistematico ambito di applicazione del 'fuori fuoco' nella produzione artistica richteriana è la pittura, per mezzo della quale l'artista darà vita ai cosiddetti Fotobilder (foto-dipinti), ossia a una peculiare forma pittorica che si appropria di qualità tipiche del medium fotografico, quali la sfocatura dell'immagine, il bianco-nero, la neutralità e la funzione documentaria dell'immagine.
(Alessandra Nappo, Predella)

Paradossalmente, potrebbe essere d'accordo su questa affermazione - ma senza ripensamenti o fughe - uno dei più famosi artisti al mondo, il tedesco Gerhard Richter (Dresda 1932), tuttora ai vertici del grande mercato internazionale. La sua vita, l'opera e la poetica sono ri- costruite da lui stesso in un volume longseller curato da Hans Ulrich Obrist, l'altrettanto famoso critico suo connazionale, attivissimo e influente anche in Italia (Gerhard Richter – La pratica quotidiana della pittura, ed. Postmedia Books. Edizione originale tedesca nel 1993, aggiornata nella edizione italiana del 2003). L'opera raccoglie scritti, lettere, interviste dal 1962 al 2001 (fra cui l'intervista con Olbrist del 1993): contributo fondamentale alla comprensione dei suoi percorsi tra fotografia e pittura e tra figurazione e astrazione che hanno sconvolto l'arte contemporanea. Come - scrive Obrist - «modelli eterogenei che permettono, esigono persino, un cambiamento e mutamento perpetuo».
(Pietro Marino, Il Corriere del Mezzogiorno,
dicembre 2022)


In questi testi riuniti da Obrist, l'intero percorso dell'artista di Dresda si può leggere come il luogo di tensione tra una pratica quotidiana che attacca i dispositivi culturali della pittura e l'autoriflessione sui confini stessi, teorici e operativi, del dipingere....
(Stefano Chiodi, Il Manifesto 2003)

Prima di questo libro, Richter è sempre stato restio alla pubblicazione dei suoi scritti. Ma ora esce in libreria un intenso volume che coglie lo spirito della sua arte attraverso le parole stesse dell'autore. I temi sono tutti strettamente legati all'arte. La scrittura è chiara e diretta, in maniera quasi disarmante: fredda e distaccata o emotiva e accorata, a volte si veste di una critica pungente, estrema. Il libro non è solo una, seppur notevole, testimonianza del lavoro del pittore tedesco, ma anche dell'arte contemporanea degli ultimi 40 anni, vista dall'obiettivo di uno dei suoi più geniali interpreti. Il volume, infatti, comprende annotazioni, riflessioni inviate ad altri artisti, commenti ai fatti quotidiani, lettere personali, interviste, conversazioni, testi di mostre, risposte ai critici apparse su varie riviste.
_ (Arte.it, dicembre 2013)














  postmedia books Hans Ulrich Obrist è nato nel 1968 a Zurigo. Brillante curatore di mostre, dal 1993 ha organizzato il programma espositivo Migrateurs al Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris. È stato co-curatore alla 50a Biennale di Venezia. Dal 2004 è co-direttore (con Julia Peyton-Jones) dei progetti internazionali della Serpentine Gallery a Londra. Di Obrist postmedia books ha pubblicato una sua raccolta di testi ...dontstopdontstop e le interviste ai più grandi curatori del Novecento. 

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